Prelato francese. Fu elemosiniere del re, vicario dell'arcivescovo e dal 1777
arcivescovo di Reims; si dedicò prevalentemente a questioni economiche,
tra cui la fondazione di un monte di pietà a Reims. Delegato del clero
agli Stati Generali nel 1789, scelse in seguito l'esilio e nel 1801, dopo il
concordato, rifiutò di abbandonare la dignità vescovile. Nominato
elemosiniere di Luigi XIV nel 1808, rientrò in patria dopo la
Restaurazione (1814), entrando a far parte dei Pari di Francia. Nel 1816 si
dimise dalla carica di vescovo di Reims; partecipò quindi attivamente ai
negoziati che precedettero la stipulazione del concordato del 1817 (poi non
applicato). Fu il ruolo cospicuo ricoperto nel corso di queste trattative che
gli valse le nomine a cardinale e arcivescovo di Parigi (1819) (Parigi
1736-1821).